versione letterale
loc. s. f. trasposizione di un brano, parola per parola, in altra lingua.
1787
- Lorenzo Hervás y Panduro,
Saggio pratico delle lingue con prolegomeni, e una raccolta di orazioni dominicali in più di trecento lingue, e dialetti, in cui si dimostra l'infusione del primo idioma dell'uman genere, e la confusione delle lingue in esso poi succeduta [...], Cesena, per Gregorio Biasini all'Insegna di Pallade, 1787, p. 54: "Nelle Bibbie poliglote si notano l'orazioni Dominicali [il paternostro] colle loro letterali versioni, ma in poche lingue"; p. 55: "La presente raccolta oltre il pregio delle versioni letterali, delle note gramaticali, e della correzione di non pochi errori scorsi in altre raccolte, ha quello ancora dell'accrescimento di piĆ¹ di cento idiomi".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002.
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Scheda di redazione - 30/11/2021