tritacarne
s. m. inv. apparecchio azionato elettricamente o a mano per tritare la carne.
1896
[GRADITe 1908]
- Francesco Abba,
Manuale di microscopia e batteriologia applicate all'igiene, Torino, C. Clausen, 1896, p. 114: "Si prende mezzo chilogr. di carne puro muscolo e si riduce in poltiglia nel tritacarne".
- Pellegrino ARTUSI,
La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, undecima edizione con l'aggiunta di 8 nuove ricette, Firenze, Landi, 1907, nel capitolo sugli umidi, nella ricetta della carne all’imperatrice: "Se non avete il tritacarne per ridurre in poltiglia tanto la carne che il prosciutto, servitevi del coltello e del mortaio"; il nuovo utensile compare inoltre in un’aggiunta introdotta, sempre nell’undicesima edizione, nel capitolo intitolato Spiegazione di voci che, essendo del volgare toscano, non tutti intenderebbero: "Tritacarne. Ho adottato anch'io, nella mia cucina, questo strumento che risparmia la fatica di tritare col coltello e pestar nel mortaio la carne".
Cfr. Ludovica Maconi, Antipasti di parole della cucina e l'arte di datar bene, in Laboratorio di ArchiDATA 2020. Retrodatazioni lessicali: storia di cose e di parole, a cura di Ludovica Maconi, Firenze, Accademia della Crusca, 2020, pp. 61-93.
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Scheda di redazione - 09/06/2021