travesti

s. m. inv. (vc. fr., teatr.) a teatro, personaggio di sesso diverso da quello del suo interprete.
1918 [GRADITe 1962]
- Annie Vivanti, Zingaresca, Milano, Quintieri, 1918, p. 199: "A Maria Tarnowska, durante le visite del padre veniva concesso di staccare dalla manica l’infamante numero di matricola. Per quel solo giorno essa non era più il 'N.o 315'; ridiveniva la Contessa Tarnowska. Le si permetteva di drappeggiarsi intorno alle spalle un grazioso fazzoletto di mussola, di adornarsi il collo d’una fila di perline di vetro che, portate da lei, potevano sembrar perle vere. Poiché, con superbia innata, con aristocratico garbo, essa indossava l’uniforme dell’onta – il tragico abito rigato – quasi fosse un travesti d’operetta. A vederla così, ricordava un poco la 'Locandiera' del Goldoni".
Cfr. Paolo D’Achille, "Travesti, en travesti". Il cambio d’abito e di sesso a teatro e nei dizionari, in "Lingua e Stile", vol. LV, 2020, 1, pp. 59-79.
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Paolo D'Achille - UniRoma3 e Accademia della Crusca - 14/12/2023