terzo incomodo

loc. sost. chi sopravvive quando e dove due persone vorrebbero star sole.
1892 [DELIN 1908 (Panzini)]
- Reigio ZENA, La bocca del lupo, 1892, cap. XVIII: "Non le sembrò vero di poterne profittare per discorrere in libertà col suo nuovo cicisbeo [...], quantunque un po' imbarazzata dalla presenza di quel terzo incomodo, un candeliere muto e stecchito, che a fabbricarlo apposta non riusciva così preciso".
Cfr. G. Biasci, Nuove retrodatazioni da testi letterari otto-novecenteschi, Roma, Aracne, 2012.
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Scheda di redazione - UniUPO - 15/07/2020