terraglia
s. f. (ceram.) tipo di ceramica bianca, raffinata; spec. al pl., vasellame, anche di pregio artistico.
1846
[DELIN e GRADITe1891 (Petrocchi), DELIN 1879 (TB) e GRADITe 1865 pl. "vasellame"]
- Giuseppe Raffaelli,
Memorie istoriche delle maioliche lavorate in Castel Durante o sia Urbania, Fermo, dalla Tipografia Paccasassi, 1846, p. 24: "[Nelle ceramiche istoriate italiane del Cinquecento] Voi non vi trovare le ridicole caricature del vasellame chinese, non la monotonia delle stampate Boscarecce, Marine, Paesaggi e Fiorame delle terraglie britanne, non i capricci delle primitive porcellane francesi"; p. 74: "[L'Italia verso la fine del Settecento] non sa piĆ¹ neppur dove mangiare, se Dresda e Sevres non le mandano le lor porcellane, o la gran Bretagna i gres e le terraglie".
- Giuseppe Corona,
L'Italia ceramica, in Esposizione industriale italiana del 1881 in Milano. Relazioni dei giurati, pubblicate per cura del Comitato esecutivo, Milano, Hoepli, 1885, Sez. XII, cl. 27, p. 67: "[Presso la ditta Albani] vi si fabbrica in modo speciale la terraglia dura all'uso inglese".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002.
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Scheda di redazione - 07/12/2020