sconcentrato
agg. distratto, privo di concentrazione.
1930
[GRADITe 1963]
Cfr. Sara Giovine, Si può essere "sconcentrati"?, consulenza linguistica di Crusca del 21 gennaio 2022: "[l'aggettivo] risulta attestato già all’inizio dell’Ottocento, sebbene con un significato differente, che è quello di 'scentrato, fuori centro'; la maggior parte delle occorrenze è rinvenuta in dizionari di italiano (come il Vocabolario della lingua italiana di Fanfani e il Tommaseo-Bellini) che registrano la forma facendo riferimento a un esempio tratto dai settecenteschi Discorsi Accademici di Anton Maria Salvini, un esempio che rappresenta però con ogni probabilità un errore di stampa per "sconcertato" (come d’altra parte già segnalato dal Vocabolario universale italiano edito da Tramater tra il 1829 e il 1840). Seguono, tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, alcune sporadiche occorrenze della forma in testi di natura letteraria (forse proprio come conseguenza del suo accoglimento nei dizionari coevi), in cui sconcentrato sembra assumere un valore intermedio tra ‘sconcertato’ e 'sovrappensiero’, per quanto anche in questi casi non si possa del tutto escludere che si tratti di refusi. La prima attestazione di sconcentrato a cui sia più chiaramente attribuibile il significato di nostro interesse è di poco successiva, in quanto risale alla prima metà del Novecento, e più precisamente al 1930".
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Consulenza linguistica di CRUSCA - 21/01/2022