schiavo

s. m. forma di saluto ossequioso di origine veneta (da cui l'attuale ciao).
1588 [GDLI 1764-1766 (A. Verri), TB av. 1676 (Panciatichi)]
- Giovanni Battista Del Tufo, Il ritratto, o modello delle grandezze, delizie e meraviglie della nobilissima città di Napoli, 1588, cit. dall'ed. a cura di Olga Silvana Casale e Mariateresa Colotti, Roma, Salerno editrice, 2007, p. 331: "Schiavo, re mio, vuoi niente?".
- La Camilla. Dramma pe museca da recetarese a lo Tiatro de li Shiorentine nchist'anno 1710, Venezia, pe lo Molina, 1710, I, 4: "Schiavo patrona mia". Cfr. Rossi 2021.
Cfr. Paolo D’Achille, voci, pizza, schiavo, sorella, in Dizionario storico-etimologico. Parole da scoprire, diretto da Valeria Della Valle, Giuseppe Patota, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2022, pp. 343, 407, 411-412, 425.
---
Paolo D'Achille - UniRoma3 e Accademia della Crusca - 13/12/2023