scansabrighe

s. m e f. chi cerca di evitare fastidi e seccature.
1883 [GRADIT 1956]
- Vittorio IMBRIANI, Dio ne scampi dagli Orsenigo, 1883, cap. X: "snoda la lingua impacciata e ritrosa; fa dimenticare le gravi e giuste ragioni di rammarico pertinace; li rende concilianti, arrendevoli, scansabrighe".
Cfr. G. Biasci, Nuove retrodatazioni da testi letterari otto-novecenteschi, Roma, Aracne, 2012.
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Scheda di redazione - UniUPO - 08/07/2020