retrogrado
s. m. che (o chi) sostiene idee retrive e arretrate ed è contrario al progresso.
1850
[DELIN 1853 (C. Solaro della Margarita)]
- Antonio Bresciani,
L'ebreo di Verona, in "La civiltà cattolica", vol. II, 1850, cap. VIII, p. 77 [ed. 1852, vol. I, p. 175]: "Che pazzie son queste? Vogliamo dare ai retrogradi questi appigli? Confermarli nell'opinione che libertà ed empietà sono sinonimi?"; vol. II, cap. IX, p. 175 [ed. 1852, vol. I, p. 200]: "E poi dite che i retrogradi hanno il torto di ravvivare il santo timore di Dio [...]".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002.
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Scheda di redazione - 24/02/2021