reinviare

v. tr. rinviare, mandare indietro.
1606
Il passo del Micanzio in cui ricorre il termine in questione è una traduzione dal francese. Ce ne fa certi Micanzio stesso, p. 307: “Io portarò solamente duo luoghi di Giovanni Paponio, tratti dal suo Libro, inferitto; Raccolta delli Arresti delle Corti Soprane di Francia, stampato in Parigi 1601 in Francese (e, tradotti di parola in parola, l. I, t. 5, art. 34)”. Non ho rintracciato l’ed. 1601 di Recueil d'arrests notables des cours souveraines de France del giureconsulto francese Jean Papon de Sant-Neurchi citata da Micanzio, opera più volte edita dopo la prima ed. del 1556. Risulta però curioso che l’attestazione ottocentesta di reinviare, in Pellegrino Rossi, Trattato di diritto penale tradotto dal francese dal Dottor in Legge R.M. Milano, Borroni e Scotti, 1852, p. 60 compaia a sua volta in una traduzione dal francese. Il passo corrispondente del testo originale del Traité de droit pénal (1829) di P. Rossi porta ovviamente renvoyer: "Le jury peut, toutes les fois que bon lui semble, renvoyer indirectement à la Cour la décision de la question de cupabilité". Altre traduzioni del libro del Rossi, come l'ed. di Napoli, Stamperia e Cartiera del Fibreno, 1832, prima versione italiana di Antonio Fazzini, nel passo corrispondente hanno il termine rinviare, non la forma reinviare che compare nella trad. di R.M. Reinviare, sia nel Micanzio (prima attestazione) sia in seguito, trova dunque spazio in contesti di lingua giuridica spesso tradotti dal francese. Il tradizionale rinviare, per contro, è già del sec. XIII (nel Novellino).
---
Claudio Marazzini - Accademia della Crusca - 13/05/2020