- Edmondo DE AMICIS,
Ricordi di Parigi, 1879, p. 220: "Fra tutte queste cose, in tutti questi luoghi, di cui si respira 1’aria, e in cui si vede e si tocca tutto, si muove una folla svariatissima, di signore corrotte fino alla midolla, d’operai incarogniti, di bottegaie sboccate, di banchieri bindoli, di preti bricconi, di sgualdrinelle, di bellimbusti, di mascalzoni e di sudicioni d’ogni tinta e d’ogni pelo, – fra i quali apparisce qua e là, rara avis, qualche faccia di galantuomo, – e lì fanno fra tutti un po’ di tutto, dal furto all’incesto, girando fra il codice penale e l’ospedale o il monte di pietà e la taverna, a traverso a tutte le passioni e a tutti gli abbrutimenti, fitti nel fango fino al mento, in un’aria densa e grave, ravvivata appena di tempo in tempo dal soffio d’un affetto gentile, e agitata alternatamene da alti cachinni plebei e da grida strazianti di affamati e di moribondi".
- Renato FUCINI,
Le veglie di Neri, 1882, Scampagnata: "quel che più monta, egli, rara avis, non invoca la maledizione di Dio sulla sua patria". Cfr. Biasci 2012a.