ragazza

s. f. giovane donna a cui si è legati da un rapporto sentimentale, non necessariamente impegnativo; fidanzata.
1737 [DELIN e GDLI 1895 (Arlia) s.v. "ragazzo", GDLI av. 1816 (U. Foscolo) s.v. "ragazza"]
- Pietro Trinchera, La simpatia del sangue. Melodrama da rappresentarsi nel Teatro Nuovo sopra Toledo nell'autunno del 1737, Napoli, a spese di Nicola di Biase, 1737, II, 18: "Se avessi una Ragazza, / che mi dicesse: Addio".
- Carlo Goldoni (pseud. Polisseno Fegejo), La donna di governo. Dramma giocoso per musica da rappresentarsi nel teatro di Torre Argentina nel carnevale dell'anno 1761, Roma, per il Puccinelli, 1761, II, 3: "Perché stassera, / giacché ogniun se la gode e si solazza, / vo’ condurre ancor io la mia ragazza. / [...] Deh moviti a pietà del tuo ragazzo".
Cfr. Fabio Rossi, L'italiano (buffo) pregoldoniano: tra "Umgangssprache" e "Bühnensprache", con oltre cento retrodatazioni, in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXVIII, 2021, pp. 173-219.
---
Scheda di redazione - 12/04/2022