prostituto
agg., s.m. che, chi si mette al servizio di altri rinnegando la propria dignità per interesse o servilismo, anche se qui è un po' diverso.
1870
[GRADIT 1874]
- Giuseppe GARIBALDI,
Clelia, ovvero il governo dei preti, 1870, cap. I: "poco badava alla presenza di un individuo ch'ei conosceva appartenere a quella numerosa schiera di servi prostituti, che il prete ha sostituito in Roma alla maschia schiatta dei Quiriti".
Cfr. G. Biasci, Nuove retrodatazioni da testi letterari otto-novecenteschi, Roma, Aracne, 2012.
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Scheda di redazione - UniUPO - 05/07/2020