perpetuo

agg. che dura costante nel tempo.
ca. 1260-61 [GRADITe av. 1321]
- Brunetto Latini, Rettorica, ca. 1260-61 (fior.): "giustizia è perpetua e ferma volontade d' animo che dae a ciascuno sua ragione".
- DANTE Alighieri, Convivio, av. 1321 (fior.): "Per nobilità, perché lo latino è perpetuo e non corruttibile, e lo volgare è non stabile e corruttibile".
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Scheda di redazione - TLIO - 07/12/2022