non c'è pericolo

loc. avv. di cosa che uno non fara, bene o male che sia.
1640 [DELIN 1871]
- Vittorio IMBRIANI, Merope IV, 1867, dedica: "non c'è pericolo ch'io ne faccia mai l'oggetto dell'ambizione mia". Cfr. Biasci 2012.
- Ippolito NIEVO, Le confessioni di un italiano, 1867, cap. IX: "Ve lo ripeto, v'è gente che veglia per lui; e non c'è pericolo che si lascino andar a male giovani così preziosi". Cfr. Biasci 2012.
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Scheda di redazione - Firenze, Liceo Machiavelli - 18/10/2018
supervisore Francesca Cialdini - UniFI