nauta
s. m. (lett.) marinaio, nocchiero.
1375-77
[DELIN e GRADIT 1532]
- Giovanni Bonsignori,
Metamorfosi di Ovidio volgarizzate, 1375-77 (umbr.-tosc.): "Sotto el mare era uno tempio non molto ornato, dove se solea celebrare la festa dello nauta e delle Nereide, sue figliuole, dee marine...".
La voce si deve a corruttela o fraintendimento dell'originale latino.
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Scheda di redazione - TLIO - 20/12/2019