marchio d'infamia
loc. sost. segno di pubblico disprezzo.
1870
[DELIN 1889 (G. Massaia)]
- Giuseppe GARIBALDI,
Clelia, ovvero il governo dei preti, 1870, cap. XIII: "Era povero? E che importava a Giulia? Se la povertà è un marchio d'infamia per il volgo del tanto per cento, così non è per il genio".
Cfr. G. Biasci, Nuove retrodatazioni da testi letterari otto-novecenteschi, Roma, Aracne, 2012.
---
Scheda di redazione - UniUPO - 03/07/2020