maltrattato

agg. in cattive condizioni, malridotto.
1550 [GDLI av. 1694]
- Giovan Francesco STRAPAROLA, Le piacevoli notti, 1550: "messer Simplicio se ne uscì del sacco: e così maltrattato a casa se n'andò, parendoli di aver Ghirotto col bastone sempre alle spalle. E messosi in letto, stette molti giorni innanzi che riaver si potesse".
- G.B. RAMUSIO, Navigazioni, 1550-59: "finalmente Vasco ferito, con gli altri molto maltrattati, furono costretti tornarsene alle barche".
- Antonio Vignali, La cazzaria, av. 1559: "non è sì crudo core che, avendo visto in quel tempo i poveri cazzi picciolini e i miseri culi così ne la merda involti, lordi, diserti e maltrattati, che non avesse per compassione pianto".
Cfr. Luigi Matt, Sulle prime attestazioni dei vocaboli nei dizionari, in "Studi linguistici italiani", vol. XXVIII, f. 2, 2002, pp. 272-297.
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Scheda di redazione - Firenze, Liceo Machiavelli - 05/09/2018
supervisore Francesca Cialdini - UniFI