mafioseria

s. m. l'essere mafioso.
1956
- E. Li Gotti, Il teatro dei pupi, Palermo, Flaccovio, 1978, p. 56: "e tuttavia qualcosa c'è - la sua 'mafioseria - che fa del Celano un artista unico nel suo genere".
- Stefano D'Arrigo, Horcinus Orca, Milano, Rizzoli, 1957-1975, 2003, p. 613: "con tutta la sua mafioseria sfoderata".
- P. Mazzamuto, Introduzione, in "L. Capuana, Teatro dialettale siciliano", Catania, Giannotta, 1974, p. 54: "nonostante la sua mafioseria (che è mafioseria, per amore s'intende dal punto di vista capuaniano)".
Cfr. S. C. Sgroi, Ramificazioni (e retrodatazioni) mafiose: la "mafia" in "Google", in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXX, 2013, pp. 273-289: In questo articolo, Sgroi analizza la ricchezza e la vitalità del paradigma derivazionale di mafia, in siciliano e in italiano; per ogni voce propone un aggiornamento e, se possibile, una retrodatazione.
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Scheda di redazione - 23/09/2018