- Edmondo DE AMICIS,
Spagna, 1873, § Madrid, p. 214: "Dinanzi al nemico che cede, il vincitore inferocisce; le sue beccate cadono fitte, rabbiose, spietate negli occhi della vittima colla regolarità dell'ago d'una macchina da cucire; il suo collo s'allunga e scatta col vigore d'una molla, il suo becco afferra le carni, si torce e dilania; poi si figge nella ferita, e vi si dibatte come per cercare le fibre più riposte; poi picchia e ripicchia sul capo, come se volesse aprire il cranio e cavarne il cervello".
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Scheda di redazione - UniUPO - 04/12/2024