laci

avv. là, in quel luogo.
1305 [GRADITe av. 1321]
- Denunzie in volgare tratte da una filza di "Criminali", 1305 (prat.): "Anche vi faccio asapere che la chiesa di Gresciavola fue rubata p(er) lo decto s(er) Falcone e p(er) mess(er) Bonacorso, e tra loro l' ànno p(ar)tita; e facciovi asapere ch' elli dimora <..> i(n) Pistoia lo decto s(er) Falcone e che mess(er) Bonacorso li manda le spese i(n)fino laci e dalli aiuto e favore".
- DANTE Alighieri, Commedia, Purg., c. 24.105, av. 1321 (fior.): "E quando innanzi a noi intrato fue, / che li occhi miei si fero a lui seguaci, / come la mente a le parole sue, / parvermi i rami gravidi e vivaci / d'un altro pomo, e non molto lontani / per esser pur allora vòlto in laci".
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Scheda di redazione - TLIO - 07/12/2022