kouros
s. m. (vc. gr.) (archeol.) nella Grecia arcaica, statua votiva raffigurante un giovane nudo, destinata
ai santuari.
1928
[GRADITe 1957]
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«Rivista di filologia e di istruzione
classica», LVI, 1928, p. 177: "Fra le
sculture si annoverano una piccole
core in ferro, risalente probabilmente al VII secolo e un curos in marmo della metà del VI secolo raffigurante un ragazzo, con una piccola testa originale in bronzo".
- Paolo Sacchi,
Da Sumer a Roma, vol. I, Firenze, Sansoni, 1930, p. 251: "Il termine kuros indica la statua virile in piedi, concepita come ex–voto o come ricordo, sulla tomba, senza alcuna intenzione di rappresentare l’effige del sepolto. I kuroi sono un tema fondamentale dell’arte arcaica e proseguono fino agli inizi del V sec.".
Cfr. M. Caputo, Grecismi non adattati (lettere A-L), in "AVSI", vol. II, 2019, pp. 119-120.
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AVSI - Archivio per il Vocabolario Storico Italiano - 24/02/2023