immeritato
agg. non meritato.
1651
[DELIN e GRADITe 1694 (V. Piazza)]
- Fulvio Testi,
Delle poesie liriche, parte terza, in Venetia, per Francesco Baba, 1651, p. 61: "Rabbiosa l'unghia immeritati insulti / Fe' de le tempie a l'innocenti chiome".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002. Balducci cita da Alfonso Cerquetti, Studj lessicografici e filologici, Forlì, F. Marinelli editore, 1868, s.v.: "Immeritato. Non meritato. Il Manuzzi non lo ha. Lo notò l'Alberti che cita il Fagiuoli. Ma già lo aveva usato il Testi. [...] Poes. 336 (Venezia, 1672)".
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Scheda di redazione - 08/01/2021