gnorsì

avv. (gerg.) signorsì.
1707 [GRADITe av. 1850 "gnorsie"]
- Francesco Antonio Tullio (pseud. Col'Antuono Feralintisco), La Cilla. Commeddia pe' museca, Venezia, per Gio.[vanni] Prodotti, 1707, II, 20: "Da parte mia, gnorsì a lo Castellano".
- Carlo Goldoni, La scuola moderna, o sia La maestra di buon gusto. Dramma giocoso per musica da rappresentarsi nel teatro Giustiniano di San Moisè l'autunno dell'anno 1748, Venezia, appresso Modesto Fenzo, 1748, I, 1: "Gnorsì. Che? Vi par troppo?".
Cfr. Fabio Rossi, L'italiano (buffo) pregoldoniano: tra "Umgangssprache" e "Bühnensprache", con oltre cento retrodatazioni, in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXVIII, 2021, pp. 173-219.
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Scheda di redazione - 12/04/2022