fare senso
loc. verb. produrre un'impressione sgradevole.
1730
[DELIN 1873 (G. Carducci)]
- Tommaso Mariani,
L’impresario di teatro. Commedia per musica da rappresentarsi nel Teatro Nuovo sopra Toledo nel Carnevale del corrente anno 1730, Napoli, 1730, II, 8: "Pare, che gl'abbia fatto / qualche poco di senso / ma quanto durerà questo dolore / sin tanto, che l'amata Leonora / seco ritorna, a favellar d’amore".
- Giuseppe ROVANI,
La Libia d'oro, 1868, cap. XX: "Ma quel che più al Suardi fece senso fu il vedere tra quelle migliaja d'infelici che andavan vagando attoniti senza vestito, senza pane, senza asilo, alquante famiglie di sua conoscenza, e alquanti suoi amici". Cfr. Biasci 2012a.
Cfr. Fabio Rossi, L'italiano (buffo) pregoldoniano: tra "Umgangssprache" e "Bühnensprache", con oltre cento retrodatazioni, in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXVIII, 2021, pp. 173-219.
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Scheda di redazione - UniUPO - 12/04/2022