eterotrofia

s. f. proprietà degli organismi di assumere da altri le sostanze che sono incapaci di produrre da sé.
1853 [DELIN e GRADIT 1865]
- G. B. Fantonetti, in "Annali Universali di Medicina", vol. CXLIII, Milano, 1853, p. 81: "La cirrosi, lo stesso Requin, è un'eterotrofia ossia vizio di nutrizione proprio del fegato soltanto":
Cfr. A. Monaldi, Mille retrodatazioni, Roma, Bonacci, 2012.
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Scheda di redazione - UniUPO - 13/03/2020