eteroclisia
s. f. flessione anomala di paradigmi verbali o nominali.
1868
[GRADIT 1956]
- Joseph Müller,
Commento alla grammatica greca, trad. it. di Georg Curtius, Torino e Firenze, E. Loescher, 1868, p. 49: "Certe anomalie (specialmente la così detta eteroclisia) hanno la loro ragione esclusivamente in ciò, che il sentimento linguistico troppo estende queste analogie".
Cfr. A. Monaldi, Mille retrodatazioni, Roma, Bonacci, 2012.
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Scheda di redazione - UniUPO - 13/03/2020