eidos
s. m. inv. (vc. gr.) (filos.) nel pensiero di Platone, idea; nel pensiero di Aristotele, forma; nel pensiero di Husserl, essenza, oggetto di intuizione.
1864
[GRADITe 1970]
- Friedrich Max Müller,
Letture sopra la scienza del linguaggio, dette nel R. Istituto della Gran Bretagna, trad. it. di Gherardo Nerucci, Milano, Daelli e Comp., 1864, p. 262: "Le cose
possono essere classificate, o perché sono dello stesso genere, vale a dire, hanno la stessa origine, e questo ci
offre una classificazione genealogica; o possono classificarsi in quanto
hanno la medesima apparenza, eidos, senza pretendere ad un’origine comune; ed allora si ha una classificazione morfologica. Da qui le distinzioni nel pensiero di Platone, Aristotele, Husserl".
Cfr. M. Caputo, Grecismi non adattati (lettere A-L), in "AVSI", vol. II, 2019, pp. 102-103.
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AVSI - Archivio per il Vocabolario Storico Italiano - 24/02/2023