doppio fondo
loc. s. m. parte inferiore di mobili, cassetti, bauli ecc., opportunamente mimetizzata allo scopo di occultarvi oggetti o documenti.
1874
[DELIN 1881 (A. Fogazzaro), GRADITe]
- VIncenzo Bianchi,
Brevi istruzioni sui migliori metodi di fare il vino, tratte dalla pratica dei più reputati vigneti, ad uso dei proprietari ed agenti di campagna, Ancona, Tipografia del Commercio, 1874, p. 22: "Si versano mosto e vinacce in tini. Questi hanno un doppio fondo bucherato, ovvero formato di assicelle distanti tra loro due o tre millimetri, il quale si stabilisce a due terzi circa dell'altezza del tino per mantenere le vinacce sempre immerse nel mosto, allorché l'azione della fermentazione le farà salire a galla".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002.
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Scheda di redazione - 20/12/2020