diversivo
s. m. mezzo atto a distogliere qualcuno da un'idea, ecc.
1825
[DELIN e GRADITe 1848 (Ugolini)]
- Francesco Torti,
Dante rivendicato. Lettera al sig. cavalier Monti dell'autore del prospetto del Parnaso italiano, Foligno, Tipografia Tomassini, 1825, p. 63: "I demoni controversisti per diversivo delle loro pene si raccolgono a discutere le piĆ¹ contradittorie idee dell'intelletto".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002. Balducci cita da: F. Torti, Antipurismo, nuova edizione, Foligno, Tipografia Tomassini, 1829, p. 337.
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Scheda di redazione - 05/11/2020