defezionare

v. intr. realizzare una defezione; abbandonare il gruppo, l'organizzazione, spec. politica, alla quale si apparteneva.
1836 [DELIN e GRADITe av. 1848 (Ugolini)]
- Luigi Pompili Olivieri, Annali di Roma dalla sua fondazione sino a' dì nostri, tomo II, parte I, Roma, Prego-Salvioni, 1836, p. 281: "La voce sparsa, che i Campani contermini coi Sanniti eran pronti a defezionare fece saggiamente risolvere al Console Cornelio di passare la state col suo esercito nel loro territorio".
- Cesare De Laugier, Fasti e vicende dei popoli italiani dal 1801 al 1815. O Memorie di un'ufficiale per servire alla storia militare italiana, tomo XIII, Firenze, [s.n.], 1838, p. 191m.: "Il maggiore Hessen, il capo battaglione Lemaciz, i capitani Karich e Muxuran, ed i sotto tenenti Babbich e Xuppan, sdegnarono defezionare".
Cfr. A. Monaldi, Mille retrodatazioni, Roma, Bonacci, 2012.
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Scheda di redazione - UniUPO - 14/12/2021