dabbenuomo
agg. credulone, sempliciotto.
1867
[GRADIT 1881]
- Ippolito NIEVO,
Le confessioni di un italiano, 1867, cap. VIII: "avea sempre stimato Martino un semplicione, un dabbenuomo, un buon servitore, umile, premuroso, riservato come se ne usavano una volta e nulla piĆ¹".
Cfr. Gianluca Biasci, Retrodatare con il RALIP. Mille retrodatazioni da opere narrative tra Otto e Novecento, Roma, Aracne, 2012.
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Scheda di redazione - 01/11/2018