da ultimo

loc. avv. infine.
1838 [DELIN 1891 (Petrocchi)]
- Ippolito NIEVO, Le confessioni di un italiano, 1867, cap. I: "La voce del Messer Grande si faceva sempre piĆ¹ minacciosa nel vedere quell'attitudine di sgomento; e da ultimo quando lesse le sottoscrizioni pareva che tutto il terrore di cui si circondava il Consiglio Inquisitoriale spirasse dalle sue narici". Cfr. Biasci 2012a.
Cfr. Michele A. Cortelazzo, Retrodatazioni al "DELI" da traduzioni letterarie ottocentesche, in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXIX, 2022, pp. 247-312.
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Michele A. Cortelazzo - Accademia della Crusca - 05/03/2023