corago

(o corego) s. m. (teatr.) responsabile dell'allestimento di un'opera teatrale.
1543 [GDLI 1725 (A. M. Salvini), GRADITe 1723]
- Giovanni Battista Giraldi Cinzio, Discorsi intorno al comporre de i romanzi, delle comedie, e delle tragedie, e di altre maniere di poesie, rivisti dall'autore nell'esemplare ferrarese Cl I 90, a cura di Susanna Villari, Messina, Centro interdipartimentale di studi umanistici, 2002, data di composizione 1543, p. 305: "et posto che questo apparato non appartenga al poeta, ma sia tutta impresa del chorago, cioè di colui al quale è data la cura di tutto l'apparecchio della scena".
- Pierfrancesco Rinuccini [?], Il Corago, o vero Alcune osservazioni per mettere bene in scena le composizioni drammatiche, a cura di Paolo Fabbri e Angelo Pompilio, Firenze, Olschki, 1983, data di composizione 1628-1637, p. 21: "per l'arte del corago intenderemo qui quella facoltà mediante la quale l'uomo sa prescrivere tutti quei mezzi e modi che sono necessari acciò che una azione drammatica già composta dal poeta sia portata in scena con la perfezione che si richiede per insinuare con ammirazione e diletto quella utilità e frutto anche morale che la poesia richiederà".
Cfr. Fabio Rossi, L'italiano (buffo) pregoldoniano: tra "Umgangssprache" e "Bühnensprache", con oltre cento retrodatazioni, in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXVIII, 2021, pp. 173-219.
Cfr. Anna Siekiera, Tradurre per musica. Lessico musicale e teatrale nel Cinquecento /, [S.l., s.n.], 2000, pp. 107-108 per un'ulteriore precoce attestazione del termine corago (nel significato classico di 'capo del coro') in Francesco Patrizi, Della poetica, Ferrara, per Vittorio Baldini stampator ducale, 1586, pp. 377-379.
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Scheda di redazione - 12/04/2022