chiodo scaccia chiodo

prov. un nuovo pensiero o un nuovo interesse fanno dimenticare un assillo precedente.
1428 [BIZ 1756 (C. Goldoni) "chiodo discaccia chiodo", GDLI 1955 (B. Croce)]
- Leon Battista Alberti, Deifira, in L. B. Alberti, Opere volgari, vol. III, a cura di Cecil Grayson, Bari, Laterza, 1973, p. 244, opera composta presumibilmente nel 1428: "FILARCO: E per meno sentire questi tormenti, poichè si dice l’uno chiodo caccia l’altro, che non accetti tu qual si sia una di tante bellissime e leggiadrissime donne, quali così tutto il dì a te molto si profferiscono? E’ nuovi piaceri discacceranno i tristi antichi tuoi pensieri".
- Carlo Goldoni, L’amante cabala. Intermezzo per musica da rappresentarsi nel teatro Grimani di San Samuele l'autuno dell'anno 1736, Venezia, appresso Alvise Valvasense, 1736, I: "Creda però senz'altro / che un chiodo per lo più discaccia l'altro".
Per la datazione della Deifira cfr. Nicoletta Marcelli, Due note sulla "Deifira" di Leon Battista Alberti, in "Interpres", vol. XXIII (VIII della II serie), 2004, pp. 182-199. L'edizione 1567 (Napoli, per Giovanni du Boy) del Memoriale della vita christiana di Luis de Granada porta a p. 268 una diversa traduzione del proverbio: "[l'intelletto] scacciarà fuori tutte l'imaginationi, et pensieri disutili, com'un chiodo con l'altro chiodo".
Sulla storia del proverbio cfr. Paolo Rondinelli, Chiodo "scaccia" chiodo, consulenza linguistica di Crusca dell'11 aprile 2017. Sulla tradizione dell'immagine del clavum clavo pellere cfr. Michelangelo Zaccarello, "Come d'asse si trae chiodo con chiodo" (Triumphus Cupidinis III 66). Un'immagine di Petrarca fra Cicerone e Dante, in "Studi medievali e umanistici", vol. XV, 2017, pp. 27-42.
Per l'uso del proverbio nel teatro goldoniano cfr. Fabio Rossi, L'italiano (buffo) pregoldoniano: tra "Umgangssprache" e "Bühnensprache", con oltre cento retrodatazioni, in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXVIII, 2021, pp. 173-219, a p. 187, con retrodatazione al 1688.
La variante (non sempre avvertita come errore) chiodo schiaccia chiodo arricchisce il proverbio di un'ulteriore semantica: il senso trascorre dalla "sostituzione" (concretamente, la rimozione di un chiodo con un altro chiodo) di una preoccupazione all'"annientamento" della precedente infelicità.
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Mariella Canzani - Collaboratrice Accademia della Crusca - 10/04/2022