caucciù
s. m. dal fr. caoutchouc dall'arauaco cahuchu, gomma elastica naturale.
1880
[DELIN 1887 (Petrocchi)]
- Eugenio T. Dupré,
Le sciagure di Ilote. Tragedia, Rieti, Tipografia Trinchi, 1880, p. 121: "Il custode del lazzaretto Ponerading. tutto vestito di con cappuccio e guanti della stessa stoffa, apre la porta, quindi introduce volta a volta parecchi oggetti. [...] Dottor Peirafield, vestito come Ponerading: inzuppa una spugna dell'acido fenico, bagna con essa i guanti di caucciù, poi la introduce sotto il cappuccio". [qui col significato di 'caucciù' e di 'abito di gomma, o di caucciù']
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"Il popolo marchigiano", a. I, n. 16, 23 ottobre 1882, articolo non firmato La popolarità, p. 1: "E l'uomo del popolo non dee crearsi recessi e penetrali, inaccessibili agli amici, né diplomatiche fughe, né misurati accorgimenti di frasi elastiche in causciù".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002.
Il DELIN offre attestazioni del termine, con varie grafie, dal 1828 (Leone, nella forma caoutchouca, dal fr. caoutchouc, così anche GRADITe).
Per il nome dell'Autore cfr. catalogo SBN; DBI, s.v.: Eugenio Duprè Theseider.
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Scheda di redazione - 10/12/2021