caranzoni
s. m. pl. (entom.) insetti.
1794
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Almanacco, [Venezia], 1794 [l'Almanacco è privo di frontespizio e di dati editoriali], cap. Scoperte, invenzioni ed esperienze di recente fatte ec. ec., n. 171: "Bigiotteria. Il brillante metallico di alcuni Cetoini, di un gran numero di Bupresti, i bei colori di alcuni Punteruoli, Caranzoni potrebbero servire a fare delle opere di bigiotteria che non cederebbero per la lucentezza a tutto ciò che ci presentano l'argento, l'oro, l'azzurro, e le pietre preziose. Molti amatori hanno fatto legar degli anelli col caranzone reale, il di cui color d'oro brillantissimo, di verde dorato, d'azzurro, e di porpora fanno il più bell'effetto"; in nota: "Cetoini, Bupresti, Caranzoni, sono piccioli insetti bizzarramente colorati".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002. DEI e GRADITe: sec. XVI (Mattioli) caranza, etim. incerta, 'pianta del genere Momordica diffusa nelle regioni tropicali afroasiatiche, il cui frutto si mangia cotto'.
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Scheda di redazione - 02/11/2020