banjo

s. m. inv. (vc. ingl., mus.) strumento musicale a corda con manico lungo e cassa armonica circolare in pergamena, usato spec. nel blues e jazz.
1853 [DELIN e GRADITe 1908]
- Enrichetta Beecher Stowe, La chiave della Capanna dello zio Tommaso: contenente i fatti e i documenti sopra cui è fondato il romanzo colle note giustificative, vol. I, Milano, Borroni e Scotti, 1853, p. 32: "I miei servi non hanno le sì lunghe vacanze che la maggior parte dei vicini danno loro […]. La maggior parte dei loro antichi divertimenti sono, al presente, nel nostro distretto, tradizioni perdute e la religione, vera o falsa, gli ha surrogati. Il banjo loro istrumento nazionale, non è conosciuto altro più che di nome e figura appena in alcune rare canzoni o arie, che sono sopravvissute. Alcuni dei negri più giovani cantano e ballano volentieri; ma ei passano d’ordinario le sere dei giorni di festa in lavorare, visitarsi, pregare e cantar inni".
Cfr. Sabina Addamiano, Paolo D’Achille, Sui calzoni di taglio S. Francisco e gli abiti di S. Francisco nelle didascalie di un libretto pucciniano, in "Lingua e stile", vol. LVII, 2022, pp. 143-160.
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Paolo D'Achille - UniRoma3 e Accademia della Crusca - 13/12/2023