aruspice

s. m. presso gli Etruschi e i Romani, sacerdote che traeva presagi dall'esame delle viscere di animali sacrificati.
1327 [GRADIT av. 1521]
- Cecco d'Ascoli, Acerba, 1327 (tosc./ascol.), l. 4, cap. 3, 3618 (cit. dall'ed. a cura di Achille Crespi, Ascoli Piceno, Casa Editrice di Giuseppe Cesari, 1927, p. 340): "E tu a me: 'Or questi chiromanti / Ed aruspici, e quando l'occhio sbatte, / Voglio saper come di loro canti...".
- Luigi Pulci, Morgante, 1483, XXIV, 107, 5; XXV, 82, 4: auruspe. Cfr. Puccini 2011.
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Scheda di redazione - TLIO - 30/01/2024