andazziere

s. m. chi si lascia trascinare dall'andazzo.
1955
- Luigi Einaudi, Lo scrittoio del Presidente (1948-1955), Einaudi, Torino, 1956: "Chi sente l’andazzo del tempo non tollera che gli agricoltori se la cavino da sé […], e poiché i piccoli da soli, se non educati da una esperienza secolare, vanno in miseria, l’andazziere aggiunge: piccola proprietà suffragata da cooperative, da trattori collettivi, da cantine sociali, da partecipazione ai profitti e da provvidenze senza fine".
- Enrico Mattei, in "La nazione", 3 marzo 1986, "Che vanno dunque cianciando gli andazzieri?" (cit. in C. Quarantotto, Dizionario del nuovo italiano, Roma, Newton Compton, 1987, s.v.).
Cfr. S. Corgiolu [lettere AN-AP], Claudio Quarantotto, Dizionario del nuovo italiano (lettere A-C), in “AVSI”, vol. V, 2022, p. 116.
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AVSI - Archivio per il Vocabolario Storico Italiano - 13/03/2024