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"Biblioteca di commercio", vol. I, 1841, p. 6 (non num.): "Per ultimo è da porsi mente, non aver noi altrimenti proceduto nella riduzione delle svariate tasse Austriache a peso, che riportandoci per tutte al nostro cantaio o al rotolo, siccome al dato generale regolatore del dazio; e che rispetto alle tasse ad valorem, poichè queste nella tariffa austriaca sono indicate in ragion del valore di un fiorino, noi le abbiam ridotte al tanto per cento di nostra moneta". Cfr. AVSI, vol. I, 2018, p. 150.
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Giacomo Micheletti - UniUPO - 06/12/2021