ad audiendum verbum
loc. avv. espressione riferita a chi è chiamato davanti a persona autorevole per ricevere ordini, disposizioni o rimproveri.
1712
[GRADIT 2007]
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Trattato del marchese Falletti nella Corte di Roma, Colonia, Martelli, 1712, p. 53: "egli riputandosi superiore a tutti i Prelati, che fussero stati nel Regno, non solo disprezzò le lettere Regie, ma […] ebbe l’ardire di ritornarsene nella sua Diocesi, quando era stato chiamato ad audiendum verbum Regium".
- Giovanni VERGA,
Don Candeloro e C.i, (1894) cit. dall'ed. critica a cura di C. Cucinotta, Firenze, Le Monnier, 1994, p. 107: "il giudice lo mandò a chiamare in pretorio ad audiendum verbum, e gli fece una bella lavata di capo".
Cfr. C. Panaia, Latinismi non adattati (lettera A, parziale), in "AVSI", vol. I, 2018, p. 137.
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AVSI - Archivio per il Vocabolario Storico Italiano - 10/05/2019