accorciare
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v. tr. diventare o rendere corto (nello spazio).
1277-82
[GRADITe av. 1321]
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Libro dell'entrata e dell'uscita di una Compagnia mercantile senese del secolo XIII, 1277-82 (sen.): "Ancho XVIIII den. in un'asta di lancia per la tenda et in aguti per achorciare le stoie".
- DANTE Alighieri,
Commedia, Inf., c. 25.114, av. 1321 (fior.): " Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, / e i due piè de la fiera, ch'eran corti, / tanto allungar quanto accorciavan quelle".
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Scheda di redazione - TLIO - 06/12/2022
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v. tr. diventare o rendere breve (nel tempo).
1306
[GRADITe av. 1321]
- Giordano da Pisa,
Quaresimale fiorentino (1305-1306), 1306 (pis.>fior.): "Sì come vedi dell'ombra, che al principio de la mane è grande, poi sempre viene menimando, e quando il sole è bene alto, allora è tutta disfatta in molte parti del mondo; così è de la vita nostra, che quando nasciamo è la via e la vita lunga, ma quanto più viviamo, sempre si menima e s'acorcia la vita nostra, tanto che non ci ne hae più e vegnamo a la morte".
- DANTE Alighieri,
Rime, av. 1321 (fior.): "Segnor, tu sai che per algente freddo / l'acqua diventa cristallina petra / là sotto tramontana ov'è il gran freddo, / e l'aere sempre in elemento freddo / vi si converte, sí che l'acqua è donna / in quella parte per cagion del freddo: / cosí dinanzi dal sembiante freddo / mi ghiaccia sopra il sangue d'ogne tempo, / e quel pensiero che m'accorcia il tempo / mi si converte tutto in corpo freddo, / che m'esce poi per mezzo della luce / là ond'entrò la dispietata luce".
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Scheda di redazione - TLIO - 06/12/2022